Dopo 22 ore di viaggio che si vanno a sommare con le 25 di due giorni prima, sono pronto ad atterrare a Colorado Spring. Sorvolo addirittura Monument e forse passo anche sopra la mia scuola, la Lewis Palmer. Da sopra è gigante, figuriamoci da dentro. A proposito,
tra un'ora esco per andare a scegliere le materie e convincere il preside a darmi il diploma. Ad aspettarmi c'è Maggie ovviamente, la mia hostmum. Sono distrutto, sono esausto, sono come la Germania nel '45. Mangiato qualcosa dalla figlia e marito annesso si arriva finalmente a casa. È enorme e lei vive da sola. E paga 1400 dollari al mese di affitto. Due salotti, una bella cucina, 5 camere da letto, 3 bagni, garage e sgabuzzino. C'è l'imbarazzo della scelta. Due piccole curiosità.
Il marito della figlia della mia hostmum mi ci fa di stare attento, almeno per le prime settimane, quando corro. Siamo a 2500 metri e praticamente c'è meno ossigeno di quanto io genovese, a livello del mare, sia abituato. Ora non so se sia proprio per questo o per suggestione, ma il mattino dopo appena sveglio respiravo con abbastanza fatica ed ero esausto.
Qua intorno è pieno di animali cucciolosi tra cui cervi, leoni di montagna (devo ancora capire cosa siano) e orsi. Ma mi hanno subito rincuorato perchè basta far rumore, parlare con loro e sembrare più grossi per non lasciarci la pelle. Bene ma non benissimo, ma sono comunque esaltato.
Il panorama è bellissimo. Sembra di essere immersi in una grande caldera vulcanica in cui non puoi vedere nè il tramonto nè l'alba a causa delle montagne. Vi assicuro però che i colori sia al mattino che alla sera sono fantastici, sarà per l'altitudine o per l'aria diversa, ma lo sono. È tutto enorme. Dalle strade alle case, hanno così tanto spazio che non hanno bisogno di crescere in altezza ma semplicemente in larghezza. E quest'ultima cosa vale soprattutto per certe ragazze qua intorno.
Se avessi avuto il tempo a Chicago avrei scritto un post riguardo le mie ultime emozioni riguardo la partenza, ma così non ho fatto. Beh, sappiate che ero calmo ma comunque dentro di me preso benissimo. L'ultime 3 ore prima di arrivare però sono state terribili. L'ansia e le preoccupazioni salivano dallo stomaco alla tempia come se fossi un drogato in astinenza da eroina. Ma ho sempre avuto una sicurezza: la voglia di partire. Nel volo Chicago (sapevate che si pronuncia Scicago?)-Colorado Spring mi sarò chiest 10 volte se ne valesse la pena oppure chi me l'avesse fatto fare ma mai una volta ho avuto una risposta negativa. E ora che scrivo, il secondo giorno qui in America, sto alla grande. Quando cammino qua in giro mi viene la pelle d'oca. Mi sono anche già innamorato. Cameriera del ristorante qua vicino, 16 anni ma che ne dimostrava 20, ma che non verrà nella mia scuola. Ma si sa, non si può avere tutto nella vita.
~Brando
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RispondiEliminaSono davvero, davvero innamorata del tuo blog. Volevo finire di aver letto tutti i post a cui ero interessata prima di commentare, ma dopo aver letto questo mi si è attorcigliato lo stomaco e ho deciso di non aspettare.
RispondiEliminaAmo viaggiare, amo il mondo, amo le persone e il modo in cui tu parli di tutto questo non fa altro che farmene innamorare ancora di più. Forse la mancanza di casa gioca il suo ruolo in tutto questo, ma immaginando il panorama che hai descritto mi è venuta voglia di preparare la valigia e farmelo, un giro dalle "tue" (che poi, le virgolette sono davvero necessarie?) parti.
Per il resto, il post mi ha ricordato tantissimo le sensazioni che ho provato all'inizio del mio anno all'estero, mi ha scossa in modo positivo. Girando per i blog di vari exchange students ho notato che spesso proviamo le stesse sensazioni, pensiamo le stesse cose, ma mai mi sono sentita tanto capita come leggendo questo post. Io non sono andata tanto lontana da casa, Spagna, ma iniziando a scoprire la mia città ho avuto comunque la pelle d'oca, ancora ce l'ho di quando in quando. Quindi nulla, ancora tanti complimenti per il tuo blog e solo una cosa: non ho idea di come fare ad iscrivermi! Quando l'avrò scoperto, lo farò sicuramente.
Ciao! Sono contento che il blog ti piaccia:) e comunque si, non importa la destinazione o la durata del programma, siamo tutti una grande famiglia!
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