giovedì 10 luglio 2014

Vivere il Ramadan

Il titolo è un po' ambiguo, no, non sto facendo il Ramadan, ma ce l'ho comunque in mezzo ai piedi ogni giorno che passo in questo paese. L'Indonesia è il più grande (e più popolato) stato islamico del pianeta, ma questo famoso digiuno lo si vive diversamente in base a dove ti trovi. A Bali, l'isola induista, l'isola più occidentale di questo grande arcipelago (Hendrix non di rado veniva già qualche decennio fa), il Ramadam non se lo caga nessuno. Ovviamente penserete, e pensate bene infatti.
Dove sono io invece, a Lombok, il discorso è un po' diverso, ecco com'è una classica giornata in una città mussulmana e ben poco turistica: Mataram.


Sono le 3 di notte, stai dormendo tranquillamente, e improvvisamente sobbalzi dal letto per una serie di urli. Pensi di essere sulla scena di un omicidio, o magari è appena caduto un aereo. Comprensibile, metà delle compagnie aeree si affidano a camper con le ali che non ti ispirano fiducia fin da quando li intravedi dal tuo gate. In ogni caso, non è niente di tutto questo. È l'amichevole moschea del quartiere, insieme alle altre decine di moschee che ci sono ogni due tre chilometri. Quindi ti calmi, già che ci sei vai a pisciare e ti mangi un biscottino e ti rimetti a dormire. Ma non è finita qui. Sono le 5 mattino e credi probabilmente che ci sia uno tsunami, visto l'urlo ripetitivo e recidivo "sayur sayur sayur sayuuuuur!". Anche questa volta, è l'amichevole moschea del quartiere. Basta, ne hai abbastanza, proprio non si può dormire! Allora ti alzi, vai a pisciare, ti mangi un altro biscottino e per un motivo imprecisato ti affacci alla finestra. Il grido "sayur" serve per dire alla gente di andare a mangiare, dopo un'ora infatti, alle 6, non potranno più mangiare (nè bere, nè fumare, nè copulare gioiosamente) per dodici estenuanti ore. Vedi sicchè un sacco di gente che va, gira, compra da mangiare, da bere per riempirsi bene la panza.
La giornata inizia, inizia anche per te. È ora di uscire, vai a farti i fatti tuoi, le tue compere, i tuoi giri. Tuttavia il caldo è opprimente, lo senti nelle tue spalle. Hai proprio bisogno di una bottiglia d'acqua. Entri in un loro chiosco e vai a pagare. Ti senti un po' in colpa, un po' come un fumatore in mezzo a dieci tipi che cercano di smettere di fumare. In realtà poi ci ripensi, possono anche cambiare religione se vogliono, e torni a goderti la tua acqua rigenerante. Il tempo passa ed è ora di pranzo. Bisogna trovare un ristorante. Eheh, bella trovata. John Lennon recitava in una sua famosissima canzone "imagine there's no heaven, imagine to find a restaurant during the Ramadan, it isn't hard to do..". La maggior parte dei ristoranti a gestione indonesiana sono chiusi almeno fino alle 3 del pomeriggio. Trovi la soluzione: Mc Donald. Sei costretto, è l'unica ma dolorosa soluzione. Il Mec è aperto, ma non puoi mangiare li, devi fare come Baglioni, portare via i coglioni. Dopo aver mangiato camminando dentro il "centro commerciale" sotto lo sguardo di tutti te ne vai, forse un po' stizzito, ma almeno con la pancia piena. Il resto della giornata è noia a Mataram, se sei un turista. Ma almeno, alle 18, tutto torna alla normalità, almeno per altre 9 ore..

~Brando

P.S. La storiella si riferiva ad una città operaia, non turistica. In altre isole turistiche, apparte gli urli notturni a cui ci si abitua, non si sente il Ramadan. Se progettate di venire quindi in Indonesia non preoccupatevi, al massimo ricordatevi un paio di tappi per orecchie.

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