lunedì 23 marzo 2015

Nuvole nel cielo

Comunque lo si chiami, avventura, viaggio, sfida, battaglia, percorso interiore o spirituale, questo anno all'estero mi ha portato a conoscere tantissime persone. Certe le ho incontrate mesi prima della mia partenza, altre devono ancora arrivare. Tante non fanno e forse non faranno mai parte della mia vita, di tante mi dimenticherò, come
tutti quei pensieri effimeri che tutti noi facciamo prima di addormentarci. Altre sono quelle con cui passo le giornate o esco nel fine settimana, persone che dal mio punto di vista si sono distinte da tutte le altre e a cui voglio bene. Sono quelle persone che mi fanno pensare che scegliere gli States almeno a qualcosa è valsa la pena. Mancano due mesi al mio ritorno e il mio stato emotivo è bipolare, come una calamita. Torno a casa, torno dalla famiglia, torno dagli amici. torno al mare. Ma io so che loro saranno sempre li, se no col cazzo che partivo per un anno. In questa cittadina dove non vivrei mai, lascio amici di cui non ho minima idea di dove finiranno, perché se qualcuno dice che la sua idea è di fare l'università a Seattle, probabilmente andrà a fare l'università a Seattle. È una dispersione. È una tragedia greco romana, soggettivamente. Realisticamente, te ne vai non sapendo se incontrerai queste persone ancora una volta in tutta la tua vita. Anche perché a Ibiza ci torni dieci volte, a Monument, Colorado, seppur spendere soldi per persone a cui tieni va sempre bene, tornarci va un po' contro quella logica materialista che spesso mi accompagna. Ma se io non fossi mai partito di tutti gli amici che ho qua cosa ne sarebbe stato? Via, in fumo, loro con la loro vita, io con la mia. Io non conoscerei loro, loro non conoscerebbero me. E cosa sarebbe successo se non avessi spostato la mia classe buca dall'ottava alla quarta ora? Non avrei conosciuto una delle più belle ragazze che abbia mai incontrato in vita mia. E di mani ne ho strette a migliaia. Quanti amici non abbiamo mai incontrato? A quante persone non parleremo mai? Quanti amori della nostra vita ci sfuggono ogni giorno? Questione di tempo, a volte di un caffè o di un momento. Vedi una nuvola nel cielo e ti volti per osservarla, mentre dietro di te passa, chissà, colui di cui, in un paio di decenni, potresti dire "quello che c'è sempre stato". Siamo destinati a rimanere lontani da milioni e milioni di possibili amici e amori. Per questo motivo gente come noi viaggia e non si ferma mai, perché si è resa conto che c'è tanto altro oltre al cortile cittadino, perfino nel mezzo del Colorado. Siamo gente che non smette mai di cercare, lavoratori che non si stancano mai. Siamo gente che è sempre in movimento, come nuvole nel cielo che si spostano mentre il terreno sotto di loro rimane statico.

~Il Cittadino



























2 commenti:

  1. Questo post mi ha fatto davvero venire i brividi.. Ti seguo da un po' e ci tenevo a dirti che scrivi davvero benissimo, sarò una exchange student anche io tra qualche mese e le tue parole mi convincono che sarà davvero un'esperienza che vale la pena fare.. Ogni volta che leggo un tuo post ho davvero tanta voglia di partire! Complimenti ancora e in bocca al lupo per tutto :)

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    Risposte
    1. Grazie mille, mi fa piacere che il mio blog ti faccia pregustare un po' di America, buona fortuna anche a te:)

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