venerdì 9 maggio 2014

Prima chiamata skype con la family

Non ti rendi conto di quello che sta per accadere fino a poco prima dell'inizio della chiamata. Cerchi il loro nome utente, trovato! Li aggiungi ed è qui che ti inizia a salire su l'ansia, cominci a sudare e diventi iperattivo, cominci a girare per casa, bevi e ti mangi un biscotto giusto per distrarti.
Già te lo dico, non funziona.
Arriva il loro messaggio su facebook: sweet we're calling you. Difatti parte la musichetta di skype e per quanto mi riguarda, l'ho fatta squillare per alcuni e lunghi secondi. Rispondo, eccoli lì (in realtà non erano proprio tutti lì, mancava infatti loro figlio che era andato nonsodove). Sono loro, persone che almeno fino ad ora sono dei totali sconosciuti e con cui vivrai per un anno.

"Mi senti?!" Sarebbe iniziata così una normale chiamata su skype, così le mie prime parole sono state. "Do you hear me?!". "Do I like great?!". Credo che abbiano frainteso la seconda domanda, la mia intenzione era quella di chiedere se mi vedevano bene, ma fa lo stesso. Dopo i classici convenevoli ho capito che avrei dovuto pensare in anticipo qualche argomento di cui parlare. Mentre stavo rispondendo "..i'm fine and you?" il mio pensiero era "e ora, che cosa gli dico?". Per fortuna hanno subito cercato di mettermi a mio agio con un "non vediamo l'ora di averti qui siamo super eccitati", sapessero quanto sono esaltato io. In primo piano c'era la madre, alla sua destra il marito e alla sinistra le due figlie. Come dubitavo, la hostmum ha origini straniere. Per quanto abbia capito suo padre è franco-irlandese mentre la madre è della Guyana, un piccolo Stato dell'America latina che si affaccia sull'atlantico.
Una delle prima cose di cui abbiamo parlato è stata il perché abbiano scelto proprio me. Le cose sono all'incirca andate in questo modo. Hanno scartato subito il primo profilo. Il secondo andava bene sembrava un ragazzo in gamba. Per sicurezza (e per fortuna, aggiungerei) hanno deciso di vedere un terzo profilo. Inutile dire che al mio dossier si siano commossi e mi abbiano scelto. Sono rimasti particolarmente colpiti dal fatto che viaggio da solo e dal mio rapporto con l'Indonesia, oltre ovviamente al fatto che amo la musica e suono la chitarra. A proposito, hanno sul serio 22 chitarre, hanno sul serio il tavolo da biliardo in salotto e hanno davvero tre fuoristrada enormi. Mi hanno fatto vedere la casa ed è gigante, almeno per gli standard italiani. È messa in una via che si sviluppa all'inizio di una foresta dunque c'è molta boscaglia intorno, elegante ma c'è. C'è anche un mega sasso gigante accanto alla casa (questa era la curiosità del giorno). Come già sapevo mi porteranno in macchina a scuola ma volendo posso andare anche a piedi. Faccio la via, giro, strada dritta e sono arrivato. Camera mia è ancora spoglia ma presto la decoreranno con cose rockeggianti (spero non mi abbiano preso per un metallaro, cosa che ho scritto e sottolineato di non essere anche nella lettera). Dovete sapere infatti che si sono spostati da poco a Monument perché la gente benestante, beh, la gente ricca di Colorado Spring va ad abitare lì. C'è stato infatti questo piccolo scambio di battute:
"Sai comunque qua è molto bello e tranquillo solo perché le persone ricche ci vengono."
"Ah buono, quindi voi siete ricchi?"
"Beh, si. (risata generale)"
Una cosa che ho notato è la loro consapevolezza di stare molto bene e di non volerlo nascondere. Spesso in Italia si cerca di deviare la domanda rispondendo con un classico "massì dai, non mi lamento". Mi hanno ripetuto più volte che amano il loro lavoro e che se vogliono qualcosa, la ottengono. Insomma, in pieno spirito americano.
Inoltre sono più o meno riuscito ad inquadrare come sono. La hmum sembra quella più socievole e aperta, il padre sembra un tipo molto tranquillo (stile british) mentre le due sorelle mi sono sembrate molto timide. Chiaramente è comprensibile, sono piccole e non mi hanno mai visto, ci sta. Il fratello l'ho visto invece il giorno dopo, poco prima che andasse a scuola. Oltre al fatto che era mezzo bombardato (erano le sette circa da loro) mi è sembrato piuttosto calmo come il padre. Gli si sono però illuminati gli occhi e gli è venuto un sorriso da orecchio ad orecchio accompagnato con un "Oh yeah, yes yes" alla mia domanda se ci fossero a scuola tante belle ragazze o meno. Speremmu ben!
Ho scoperto poi che la "host cugina" di cui mi sono nel frattempo innamorato non abita in Missouri, ma a Colorado Spring. Ho scoperto anche che il Missouri non si pronuncia "missuri" oppure più ignorantemente "missussuri" ma "misuri". Ho scoperto che appunto in Missouri non abita il resto della famiglia ma solo i miei hostnonni. Vogliono farmi guidare i loro 4x4 e farmi amare così tanto l'America che non me ne vorrò più tornare in Italia. Io lo spero tanto. Finita la chiamata ho avuto un'ora di totale esaltazione in cui non capivo mi niente. È come essere innamorati, non capisci più niente e ti passa la fame.


~Brando


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