Abbastanza soddisfatto della mia zuppa al pollo e curry mi reco in centro per gustarmi dal mio amico Paolo, chef della Trattoria, un pezzo di torta mandorle e cioccolato. Scambio quattro chiacchere e il tempo passa, decido quindi di tornare all'ovile. Nel tragitto pieno di buche attacco gli spazi tra la folla, io e la mia bici siamo una cosa sola, schivo una donna e per quasi
non tampono un cidomo (carro con il cavallo, trasporto locale), vedo uno spiraglio chiudersi tra un gruppo di amici, accelero come un Boeing sul punto di decollare e crac, per poco non do una facciata sul manubrio: catena spezzata. Ma non e' questo il punto, ieri sera c'era qualcosa di strano nell'aria, il rumore di sottofondo che solitamente abbraccia locali e persone era piuttosto silenzioso. Vedo ad un certo punto gente che balla con pura, ma elegante, ignoranza senza musica. "Ma questi son deficienti" penso, guardo meglio: hanno le cuffie. Chiedo spiegazioni e sapete cosa? Sono cuffie wi-fi, sincronizzate tra loro e almeno che qualcuno non faccia scherzi, con la stessa musica. Si chiama Silent Party. Se qualcuno vuole parlare gli basta togliersi le cuffie e attaccare discorso senza dover gridare. L'idea non e' male, bizzarra ma non male, l'unica cosa e' che da fuori (qua i party sono all'aperto sulla spiaggia e in mezzo alla strada) sembri, appunto, un deficiente. Ma voi lo conoscevate il Silent Party?
~Brando
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