venerdì 17 ottobre 2014

L'homecoming è quasi peggio della loro pizza

Forse un decimo della scuola ha partecipato attivamente allo spirit week, la settimana in cui ogni giorno ci si veste a tema. Il livello di ignoranza è salito a livello iracheni quando durante il pigiama day erano vestiti meglio del solito. Notevoli sono stati i costumi da Mago di Oz e stucchevoli i braccioli durante il giorno acquatico: pensavo fosse una cosa per la lotta contro il cancro.
Passiamo al ballo che già dall'inizio avrei potuto intitolare: eggiaccominciamomale.
Si organizza (o meglio, un amico di cross country organizza) una cena pre-ballo abbastanza seria: 20 persone, casino (se fossimo in Italia) assicurato. Ma qui ho imparato che il casino non esiste. Comunque, ho l'ottima idea di propormi come cuoco e appena ho saputo del numero di partecipanti ho cominciato a cercare su yahoo un pusher di queste parti per suicidarmi. Il giorno prima del ballo vado dalla quasitipa-date-forsefidanzata-oppureamica (negli USA non si capisce molto bene) del mio amico che organizzava la cosa e le chiedo: "Ah bella allora domani si sta tutti insieme prima del ballo" "Non proprio" "Ah". Quindi vado dal tipo solitamente gentile bravo disponibile e mi attacca "domani devi essere a casa mia alle 5, non vengo al ballo" "Beh intanto ti calmi e se vuoi ti do il numero del pusher che ho appena trovato". Faccio uno più uno e visto che la scuola qui mi sta rincoglionendo per poco non dico tre e capisco che lei lo ha appena messo nella friendzone. Meglio così, lei è un tubero di medio buon livello. Il gruppo si disfa e si dimezza. Oltre il danno la beffa: sono stato invitato ad un'altra cena con tanti tuberi di buon livello ma che ho per ovvi motivi rifiutato visto che ero il cuoco della serata. Ma che cazzo però. Clamoroso ma vero ci dimentichiamo pure di fare le foto. Ma va bene così.
Passiamo al ballo che onestamente fa cagare, una cosa del genere da noi la si organizza il giorno prima all'ultimo momento. La musica scelta a purissimo caso che neanche nelle fiere di polenta e castagne di paese è così. Ci si spacca di acqua (venduta ad un dollaro accanto alla fontanella: date un premio a chi l'ha pensata) e leccalecca. Tutti ballano a mo' di coglioni e c'era lo staff scolastico a girare in mezzo agli studenti per vedere che non avvenisse niente di illecito. Non ho un visto un bacio, un abbraccio, un ballo di coppia. Una tristezza unica, senza se e senza ma. Detto questo mi viene pure il dubbio se andare oppure no al prom, il ballo di fine anno. Vale la pena veramente di spendere minimo 150 dollari (tra il costo e il vestito) per un ballo senza anima solo perchè è il prom? Una qualsiasi serata in discoteca o per i vicoli di Genova è meglio, senza discussione. E il discorso del "sei in America quando ti ricapita più" non resiste a lungo. Parlassimo del Grand Canyon, di New York, del Super Bowl ok, sono veramente cose uniche che non puoi avere da nessun altra parte al mondo. Ma questi balli, tanto rinomati balli, scolastici americani non sono altro che seratine che puoi fare in Italia ogni Venerdì o Sabato sera, senza spendere 150 euro. Quindi, appena si torna in Italia lancio il mio appello a tutti gli studenti che sono in America in questo momento: organizziamoci, incontriamoci, divertiamoci, devastiamoci, facciamoci, spacchiamoci come solo noi europei sappiamo fare e non importa se prenderemo l'ebola, perché il cielo sarà sempre ignorante sopra Berlino.

~Il cittadino, vi sono vicino

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